LINEE PROGRAMMATICHE
Anticipare i tempi per la conoscenza, l’apprendimento , la programmazione è stato e sarà uno degli elementi importanti che andrà a caratterizzare il mio e il nostro futuro anno sociale.
Questo però richiede il coinvolgimento di tutti, perché essere già pronti a disporsi in prima linea , significa guadagnare, ottimizzare, risparmiare il nostro tempo dando un maggiore impulso al nostro impegno.
Noi tutti siamo l’essenza della nostra organizzazione internazionale. Una piramide ben congegnata e costruita per rendere operativa al massimo l’associazione. Ma importante è capire che la piramide è solo un aspetto burocratico, perchè noi dobbiamo sentirci sempre, comunque, indistintamente uguali. Anzi, con grande umiltà, più in alto saliamo in questa piramide virtuale, più dobbiamo dimostrare di essere a disposizione di ogni altro Leo e Lion, non reclamando privilegi, inutili orgogli, immotivate pretese.
I sette punti di programma che verranno affrontati nella prossima annata e che intendo perseguire con il massimo impegno saranno:
1. Continuitàdiintentiediprogrammiconifuturigovernatori; Il DGT, Il team del gabinetto distrettuale con Governatore, 1° e 2° Vice dovrà
funzionare all’unisono, per una stessa visione nel prossimo triennio;
2. Condivisione del programma con i Presidenti e Zona e Presidenti di Club del nuovo anno.
Tutti questi Officer hanno già accettato le linee programmatiche proposte, in un attento, sincero, aperto confronto già dal mese di febbraio.
3. InserimentodisocigiovanieLeoperstimolareeringiovanireinostriclub. Dobbiamo capire dai giovani e dai Leo come attirarli, motivarli, entusiasmarli al nostro senso di Service e al nostro modo di Servire;
4. Spazio ai nuovi soci coinvolgendoli nei consigli o nelle commissioni; Preparare con una importante formazione i nuovi soci e renderli partecipi in prima persona alla realtà dei Consigli e del Club, senza vantare obsoleti diritti di anzianità da parte dei vecchi soci;
5. Nuoveideeenuoviprogettidadiscutere,valutareecondividere,cambiandole consuetudini;
I nostri Clubs hanno bisogno, vogliono, devono cambiare. Rivedere i nostri meeting, renderli interessanti, con simpatia, con allegria, con semplicità; rivedere il nostro concetto di Service e adeguarlo ai tempi che stiamo vivendo pensando ad una sempre maggiore visibilità;
6. ApertureaglialtrisocieaglialtriClubs,limitandoilnostroorgoglio; Il confronto, il coinvolgimento, l’aiuto tra soci e Clubs, sarà un punto di forza a nostro favore per una crescita e un diverso modo di vederci e farci vedere;
ma soprattutto
7. Ottimizzare il nostro tempo, senza sprecarlo perché non ritorna, diventando i pionieri e costruttori di una nuova fase operativa. Gabinetti Distrettuali, riunioni di Circoscrizione e di Zona, visite ai Club, il tutto da svolgersi, spesso con l’aiuto delle nuove tecnologie, in un tempo ottimale che non ci procuri indifferenza e distacco.
Ma altrettanto importanti sono anche alcune considerazioni sul percorso che faremo insieme.
Il nostro unico obiettivo deve essere quello di Lavorare per noi, per il Club e per la nostra internazionalità, dispensando entusiasmo, diventando protagonisti del nostro lavoro, non opportunisti nell'averlo svolto. Protagonisti e coscienti di esserlo, con orgoglio e senza vergogna, perchè chi ha il coraggio di identificarsi, costruisce e dona.
Con la gente, per la gente e tra la gente. Da questo schema dobbiamo partire. La nostra Leadership non può essere un protagonismo individuale ma deve essere un protagonismo collettivo. E la Leadership viene praticata non tanto con le parole, quanto con le azioni e l’atteggiamento verso gli altri. Melvin Jones diceva: “Non si può andare lontani finchè non si fa qualcosa per qualcun altro.” E cosa c'è di meglio, abbandonando dannosi personalismi e protagonismi, se non quello di Lavorare Insieme.
Una vecchia canzone inglese recita:
“Se un penny tu mi dai, ed un penny io ti do, con un penny resteremo per ciascuno. Ma se un'idea tu mi dai, ed una idea io ti do, con due idee per ciascuno resteremo.”
Lavorare insieme condividendo, sperimentando, programmando nuove idee o migliorando quelle consolidate, quelle collaudate, rischiando anche.
"E’ meglio provare a fallire che non provare affatto".
Lavorare Insieme operando tutti verso gli stessi obiettivi, gli stessi fini, gli stessi scopi: in sostanza verso i nostri Service. Dobbiamo diventare sostenitori di iniziative utili, e non promotori dell'inutile. Noi tutti facciamo parte del L. C. I. e dobbiamo imparare quindi come LIONS a
LAVORARE INSIEME OPERANDO NEI SERVICE
Il nostro service principale siamo proprio noi Lions, partendo da un esame di coscienza che dovremmo singolarmente iniziare a fare. Guardiamoci dentro con l’orgoglio, l’entusiasmo e la voglia di essere o di ritornare ad essere veri Lions e, perché no, nuovi Lions.
Non si può essere solo Lions part-time, che sorridono davanti ad un obiettivo ma non si rimboccano mai le maniche se si deve lavorare senza una particolare visibilità.
Il nostro prossimo ci chiede solo un aiuto, non fama. E noi il nostro aiuto dobbiamo donarlo, ma senza ostentazione. I riconoscimenti arrivano da soli quando si opera seriamente, umilmente, intensamente.
Dobbiamo guardare ad un consolidamento, ad una rivalutazione e riscoperta delle nostre tradizioni ma soprattutto dobbiamo guardare ad un cambiamento delle nostre abitudini e consuetudini.
“Non tutto ciò che si affronta può essere cambiato, ma nulla può cambiare finchè non lo si affronta.”
E le abitudini riguardano lo svolgimento dei nostri meeting, dei nostri service, l’ammissione dei nuovi soci, il mantenimento dei soci esistenti, i rapporti con Leo.
Ecco i Leo. Impossibile per me non toccare questo argomento.
Io con convinzione vi dico che i Leo non sono più solo il nostro futuro. I Leo sono il nostro presente e anche il nostro passato. Perché troppi Leo sono stati persi per strada e non per volontà loro, ma perché li abbiamo trascurati in molti casi, sottovalutati in altri, ma principalmente perché siamo riusciti tutti ad invecchiare senza pensare al giusto ricambio, adducendo e inventandoci le motivazioni più disparate: i costi, la carriera, l’impegno, la mentalità, ecc. Tutte condizioni che non ci fanno vedere le nuove leve, per paura forse di perdere un piedistallo che molti di noi si sono creati, ritenendosi perenni inquilini di quella posizione raggiunta.
Il nostro personale entusiasmo deve essere contagioso; dobbiamo quindi iniziare e continuare l’annata che sta per arrivare con questo mio pensiero che sarà il motto ricorrente durante l’incarico da Governatore:
LAVORARE INSIEME OPERANDO NEI SERVICE.